giovedì 15 luglio 2010

E' deliziosamente doloroso vivere di nuovo quella sottile paura di saltare


Pensavo che mi sarebbe piaciuto....per la prima volta nella mia vita...

...trovare quella stabilità di cui tanto mi cantano le meraviglie.

Il lavoro fisso, una casa mia, magari perchè no, anche un uomo che mi amasse, semplicemente, come in fondo pensavo dovesse essere l'amore quando ero piccola

Desideri ingarbugliatamente astratti, sospesi tra mitologia e curiosità...

Una curiosità che credo non mi toglierò mai.

Nascere nel decennio sbagliato, con la testa sbagliata, e crescere da nomade, cambiando città, casa, volti e affetti, ogni sei mesi....fa di me qualcosa di molto diverso da quella normalità.
Pensavo che mi sarebbe piaciuto.




Invece mi sono accorta che non è cosa per me.
E quando la razionalità mi porta a compiere azioni per cercare quella realtà, l'inconscio realizza invece tutto ciò che può per tenermi in quel grande stato confusionale, emotivamente e fisicamente precario, che rappresenta DA SEMPRE la mia vita.

Pensavo che mi sarebbe piaciuto si...
..invece oggi sono quasi felice di cambiare lavoro, troverò altro.
...invece oggi rido quasi inorgoglita quando la gente mi chiede se davvero sto uscendo con te.
Mi fa morire dalle risate che tutti abbiano un'opinione al riguardo.

Certo lo so, SALTI NEL BUIO...è questo che faccio in continuazione.

Fanno paura certo, ma è una paura sottile, eccitante, una scintilla di vita che mi mantiene viva.

Pensavo che mi sarebbe piaciuta quella normalità che la gente considera giusta.
Ho dovuto stravolgere tutto, lasciare ogni cosa, ricominciare tutto da capo, e attraversare quel MARE
per capire che se quella stabilità non ce l'ho, è solo perchè non l'ho mai voluta.

Ho avuto bisogno di cambiare tutto, per ritrovare tutto uguale a prima, ma finalmente rispettarlo.

Si certo, rimane sempre lo stramaledetto problema dei soldi.
Li odio i soldi, e spero che chi li ha inventanti stia ancora bruciando all'inferno.

E naturalmente non sono l'unica cosa a mancare.

Ma a parte quello, fintanto che sento i miei occhi brillare, fintanto che vedo quegli degli altri, brillare in risposta ai miei...
...fintanto che quei brividi mi scuotono il sangue abbastanza per ricordarmi che
SONO VIVA

va bene così.

"Lo sai invece quali sono stati i momenti più belli della mia, di vita?
Ti ricordi quando la mamma ci portava ai giardini di Villa Celimontana? Ti ricordi quando io montavo sull'altalena e tu attorcigliavi le corde? La mamma non voleva ma noi aspettavamo che si distraesse e quando si distraeva tu le attorcigliavi, e le attorcigliavi così tanto che io non c'entravo più, sull'altalena, dovevo abbassare la testa e starmene tutto ingobbito ad aspettare che tu finissi di attorcigliale e le lasciassi andare. Le corde cominciavano a srotolarsi e io sull'altalena prendevo a girare, e giravo, e giravo, giravo, sempre più forte, sempre più veloce, ti ricordi?
E quando la mamma se ne accorgeva era tardi, non poteva fare più nulla per fermare quel vortichìo, e a un certo punto le corde finivano di srotolarsi, però ormai giravo così veloce che dopo una specie di strappo si arrotolavano dall'altra parte, ma meno, e poi si srotolavano di nuovo, e si riarrotolavano dall'altra parte, e via di seguito finchè l'altalena si fermava e la mamma si arrabbiava e ci portava via. Ecco, era quando finiva il primo srotolamento, quello velocissimo, quando c'era lo strappo, prima che le corde cominciassero ad arrotolarsi dall'altra parte: era quello il momento veramente fantastico. Non ho mai più vissuto dei momenti così, c'era tutto ciò che desidero nella vita: c'era una forza immensa e inarrestabile, c'era la velocità, c'era la paura, e perchè no, c'era anche il coraggio, e l'adrenalina, e poi c'era lo stordimento, naturalmente, perché con tutto quel girare non capivo più un cazzo; e nel momento dello strappo tutto questo era insopportabilmente intenso, capisci? Così intenso da farmi sentire grande, grandissimo, per riuscire a provarlo, a contenerlo."

Caos Calmo - Sandro Veronesi

2 commenti:

  1. Eh si, è un libro davvero stupendo, pensa che ne tengo sempre una copia in macchina....
    E poi questo pezzo è la descrizione più bella e calzante che abbia mai letto di quella specie di mal di noia che si porta sempre dietro la gente come noi :)

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