venerdì 23 luglio 2010

Il primo uomo che abbia mai amato...


A 6 anni vivevo in una base militare che si chiama Luni.
In quella base, almeno allora, c'erano gli elicotteri della marina militare.

Mio padre volava su quegli elicotteri.

Quando noi eravamo bambini non era come ora. Ci lasciavano liberi di scorrazzare per cortili e strade, e anche se non ci vedevano per un'oretta i nostri genitori erano sereni.

Un pomeriggio,
chissà, mi sarò annoiata,
presi il branco di bimbetti che guidavo,
e lo portai in una missione di gioco in mezzo agli elicotteri.



Volevo giocare ai nostri padri, i piloti.
Così entrammo, passando silenziosamente tra i militari di guardia, dentro un elicottero.

Ricordo ancora il quadro di comando con una nitidezza tale che potrei disegnarlo in ogni suo sgargiante pulsante.

E li schiacciammo tutti, quei pulsanti, ma proprio tutti.
E alzammo ogni leva presente.
C'erano poi dei pirolini di metallo, piccoli piccoli, che andavano solo su o giù.
Naturalmente spostammo anche quelli.

Ero così fiera di me!
I bambini erano tutti felici e io, che già ero il capetto della situazione, diventai ufficialmente per tutti Magica Vale...
...allora impazzava magica Emy, e io giravo sempre con una bacchetta che nella mia mente era uguale a quella di magica Emy, solo che l'avevo fatta io, era di cartone, e non credo di aver mai avuto niente di più bello e magico nella mia vita.

Ve lo devo dire che rischiammo di uccidere uno dei nostri padri con quel gioco innocente?

Nell'andar via ci videro, e dato che io ero la più grande, ed era ovvio a tutti che l'idea non poteva esser stata che mia, venni chiamata nella sala più nascosta del circolo ufficiali, dove fui rimproverata da ben 5 omoni in divisa.
In mezzo c'era mio padre, che tentava, assai faticosamente, di mantenere un'espressione seria.

In realtà era felice, allegro, e piuttosto divertito. Direi quasi orgoglioso.
Credo che gli piacesse il pensiero che la sua bambina, ancora puzzolente di latte, avesse organizzato e portato a termine una missione così assurda.

Senza il suo sguardo divertito, credo che avrei un ricordo di quelli che devi assolutamente portare in terapia, di quella giornata.

Invece ogni volta che ci penso mi viene da ridere.
E in ogni caso di pulsanti ne avevamo mossi troppi perché non se ne accorgessero prima di decollare.

Non saprei dire per quale ragione mi sia venuto in mente stasera.
Ne perché ho sentito il bisogno di raccontarvelo.

Però così...
...ultimamente sono molto in buona,
e la mente se ne va in ricordi del genere...

....mi sembrava carino, dopo tanti mesi di strazio, condividere con voi questo sorriso
che mi si è stampato in faccia
nel ricordarmi questa piccola e sciocca storia.

Sweet kisses dalla vostra magica Vale.

p.s. e poi mio padre se la prende con me se sono squinternata...
p.p.s. si quelli della foto siamo io e lui, magica Vale e il primo uomo che abbia mai amato.

2 commenti:

  1. Tu sorridi e dici che è una sciocca storia.
    E' invece, ma è una mia emozione, una fotografia tenera, buffa, malinconica e commovente di una relazione unica e irripetibile. Ciao

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  2. Sarà che sono emotiva/lunatica/impulsiva ad oltranza ma questo post mi fa piangere di bellezza. Sorridi, sempre!

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