domenica 29 marzo 2009

il quadro che si muove

Carissimi, venerdì notte, facciamo ormai sabato mattina. Mi perdo con il buon amico Campanella per parole, sogni e piccole poesie emozionali. Cristian insiste perchè vi scriva che ha il suo amico Bottiglietta. Non so cosa voglia dire, ma se non lo scrivo non mi molla. Comunque, metti insieme due precari sognatori, che dalla vita si aspettavano mille, e si ritrovano 0 all'ennesima potenza, quello che esce fuori è un momento di pura evasione dalla realtà, pura poesia "al vapore"
insomma per riassumere, vi presento un testo del sor Campanella, secondo me un vero pittore della parola. Non cercate il senso che voleva dare lui, il senso lo dovete inventare voi. Questa è la bellezza che io trovo nelle sue parole: lui dipinge con le lettere, ognuno di noi, esattamente come di fronte a un quadro, vi scova il suo sogno:

Ideato da campanaubriaca



IL QUADRO

CHE SI MUOVE



Non si va da nessuna parte.



Tra uno l’altro e quello ancora ne vedi. Distingui, fai tuo, metti a fuoco, distingui.

È lui, lui solo, vive della bellezza di un tempo e tu… tu, con saggia intuizione l’hai riconosciuto. Come altri, ma adesso tocca a te. Vedi quel che va visto, vedi anzi di più, distingui, eccitato d’un tratto quasi l’hai fatto.



Un quadro tra tutti ti tratta.



Tratto tratto tiri il pensiero, serio vivo e anche convinto. Ovvio niente di male, ma vallo a capire…



Ma mentre serio pensi e ti guardi vivo capisci che ora ci sei…



Il quadro ti guarda…



Ecco



- ciao! –



spaventato ti giri, non c’è nessuno. Il quadro ti guarda.



- ciao! –



saluti anche tu: ciao… ottimo modo per prendere tempo, pensando ad un sogno.



- Sono il quadro. Oggi sei qui ed anche io oggi ti guardo… ho voglia di splendere della tua bellezza. Con presunzione deciderò di capirti e di farti mio.



Sembra quasi tutto finto, tutto non ha senso intorno, tutto svilisce e confusamente continua.



Spavento, soffi, fardelli, muti pensieri…



Mi guardo incorniciato, e incomincio un viaggio…



- che vuoi da me?

- E tu?

- Non lo so

- Vedermi?

- Si, ovvio.

- Eccoci

- Ma…

- Tutto sommato

- Lo so

- Non accetto più occhi dopo i tuoi

- Li chiudo?

- Ormai

- Penso che tutto questo sia quanto meno assurdo

- Non credere, piuttosto è assurdo credere di vedere la bellezza quando si ha voglia... distinguere quel che vale e quello che no… guardarmi e decidermi con ovvia certenziaggine.

- Che divighiciggingirvi

- Nulla… tanto nulla andiamo.. stupido discorso

- Stupido?

- Nulla stupirsi nel firghillizzarsi nel veripulmivio pelmicarsi nel tulbio polbio

- Ma strambilmentarsi finge pille e pille volenti villici munorosi!!

- Si se si vedesse il moro visto morchio nuto indico nuovo!

- In cimia mille file formano romanchie sollecite situi

- Soinovvio calza medivo rinunzio in membra forte e pensata smolchia.

- Ne vico, ricoscomo, spullico svillento.

- Dillo vivrante in tronco muscolviscollischillo.

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