domenica 4 ottobre 2009

Ding dong, la strega è tornata

…un’estate di silenzio sul blog, silenzio che mi è servito per vivere, e mettere in atto tutti quei progetti che avevo per cambiare la mia vita, e renderla, finalmente, migliore.
Pensavate che fossero tutte chiacchere? Quella mia voglia di cambiare, il mio rifiuto di arrendermi. Beh non lo erano...

....volevo andarmene da Roma, volevo trovare un lavoro migliore, volevo che la mia vita smettesse di essere misera. Ecco ce l’ho fatta.
E ne sono fiera.
Cosa ho combinato in questi due mesi?
Beh torniamo da dove ero rimasta: stavo cercando di emigrare. Quello purtroppo non ci sono riuscita, però ci sono andata vicina. Dalla grande capitale infatti sono riuscita a trovare un buon lavoro in Sardegna. Ci credereste? L’ultimo posto in cui avrei mai immaginato di vivere, eppure è stato così.
Certamente non è stato facile. Un conto è cercare un cambiamento, tutt’altro è trovarlo. Li devi passare dalle parole ai fatti, e, credetemi, ci vuole più coraggio dare un taglio netto alla quotidianità infelice ma certa, che ad andare in guerra. Io nella mia vita le ho fatte tutte e due, e la Palestina per assurdo mi ha richiesto meno coraggio di questo.
Però….però oggi vi scrivo da una spiaggia. Avete presente quella casetta bianca in riva al mare, con il patio su cui volevo sistemare le mie tele e i colori ad olio? Non mi ricordo se ve ne avevo gia parlato, ma è una vita che se penso a come vorrei vivere, mi immagino così. E’ così che vorrei diventare vecchia, in quella casa sul mare, con i miei mici che mi girano intorno, le mani sporche di pittura, su un patio in riva al mare.
Ecco, è esattamente dove mi trovo ora, mentre scrivo. Certo ora non sto dipingendo con i colori, ma nell’altro modo che conosco, con le parole, sto dipingendo per voi quello che è stato il più grande atto di forza della mia vita.
Ho lasciato la casa dei miei sogni, nella città più bella del mondo, ho lasciato l’uomo i cui respiri ero convinta sarebbero sempre stati i miei, ho lasciato una vita di serate mondane e tanti amici e conoscenti che la popolavano, per una terra in cui l’unico suono sono le onde.
Ho lasciato un mondo in cui tutti siamo un numero, ed ognuno a modo suo un numero diverso, per una terra in cui i volti si somigliano tutti, e tutti hanno in viso lo stesso numero, quello della schiettezza.
Non so bene come spiegarlo, non che i sardi siano persone migliori, ma semplicemente credono ancora in cose migliori. Qui le si lasciano le porte aperte, e alle finestre non ci sono inferriate. Qui i contratti si fanno sulla parola, e non rispettarli è un disonore molto più grave che una causa in tribunale. Qui la pausa pranzo dura due ore e mezza, perché si deve poter andare a casa a mangiare un pasto sano e magari farsi anche la pennichella.
E poi, scusate se cado nel gretto materialismo, ma qui per una casa sulla spiaggia pago 250 euro al mese, contro i 950 di Roma. Sono improvvisamente diventata benestante, da poraccia con le pezze al culo che ero diventata a Roma.
Certo, ci vuole coraggio a farlo. Ci vuole coraggio ad abbandonare quella vita di feste, cazzeggio, e lusso che molti vorrebbero, però, avete capito cosa si trova sull’altro piatto della bilancia?
Tanto vantaggio da una parte, quanta paura hai dovuto caricare sull’altro piatto.
Che dirvi, la bestiaccia è tornata sul blog, reduce dall’ultima battaglia, che ha vinto.
Ora scusatemi, ma credo che mi farò una passeggiata sulla spiaggia…..ed è così che la donna che organizzava i fetish party e faceva le sei del mattino ha scelto di crescere.

Oggi si chiude un’era, e ne inizia una nuova. Il mare mi accompagnerà nella mia passeggiata….
….buona vita amici, e trovate il coraggio di fare ciò che credete sia giusto, anche quando sembra più grande di voi……

Con affetto
Medea