sabato 3 luglio 2010

La mia falsità


Così stasera ne avrei davvero molte di riflessioni da fare.
Come al solito mi arrivano tutte insieme, spesso da una sola parola sentita per caso. O da un'immagine.
Piccolezze, che mi incastrano fino a portarmi a crescere.

E proprio dal crescere che partiamo.


Dalla paura mista a desiderio di mia madre per il momento in cui smetterò di essere la sua bambina, e inizierò ad essere una donna.

Paura perchè ha continuato a ripetermi che mi sentiva lontana, che sono cambiata, che devo continuare a raccontarle tutto, anche le scemenze, tutto, perchè altrimenti poi ci perdiamo.

Le ho risposto che è impossibile.
Ed è così.

E allo stesso tempo desiderio, perchè vorrebbe vedermi finalmente in quell'equilibrio che per lei è tutto, ma che ormai è chiaro ad entrambe che non avrò mai.

Non tutti possono averla, quella normalità. Non tutti la desiderano. Non tutti la possono accettare.

Lei ha capito...a parole lo accetta, ma il suo cuore mi vede infelice per il solo fatto che a 33 anni sono ancora in alto mare per tutte quelle categorie che per lei sono importanti.

Però

Contraddizioni materne a parte, sono state due settimane davvero belle.
Avevo bisogno di lei, del suo calore, del suo abbraccio. Avevo bisogno del suo sguardo su di me. Delle carezze mattutine per svegliarmi, e quelle notturne per farmi dormire.
Avevo bisogno di cibo materno, in tutte le sfaccettature che cibo materno dipinge.




Ed è sicuramente grazie a lei, che posso passare al secondo discorso.
E' quello della sfera maschio-emozionale.
Oggi ho spiegato ad una persona per quale ragione il mio blog è uno strazio.
Subito dopo averlo fatto ho capito che era arrivato il momento della sicerità.

Non è vero che sto male.
Certo brucia quando ci penso.
Ma ormai ci penso ogni giorno meno.

E' verissimo il dolore che ho descritto.
Ma gli ultimi post sono solo il bagaglio emozionale di cui tante volte ho parlato.

Ho capito che avrei dovuto risettare tutto molto tempo fa.
Ed ho iniziato a farlo, dunque, molto tempo fa.

Onestamente, la mia testa ormai vola ad altro.
Non è giusto che sia così.
Continuo a odiare tutto ciò che è successo.
Ma tant'è, che questi pensieri ormai escono solo quando scrivo qui.
Ovvio che questo blog mi trascini nel basso di quella vergogna che ancora provo per essere stata tanto ingenua.

Ma la mia vita ormai è altro.
altro che mi scalda senza causare freddo quando si allontana.
altro che mi rende leggera, di una leggerezza che non ricordo da una vita.

Altro...questo è la mia vita, altro da ciò che ero quando ho aperto questo blog, altro da quello che ero con te.

Un altro molto più sereno.

La vita non deve essere dolore.

L'unica cosa di cui ho rimpianto, è di aver inquinato la nascita della mia nuova vita con il dolore di quella vecchia.
Sto provando a rimediare..se non ce la farò...beh allora ne inizierò un'altra ancora.

In fondo è questo ciò che mi da gioia della vita: ogni giorno può essere l'ultimo e il primo di noi.

Niente si ferma, niente è stabilito.

Il destino, l'amore eterno, e qualunque altra cosa vogliamo mettere sul piatto...sono meravigliosi solo fintanto che li possiamo cambiare.

Che gusto ci sarebbe a sapere gia come sarà il resto della nostra vita?

Il sole è giovane ogni giorno...

...che tutto ricominci.

The witch.

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