a me di parlare di precariato
lavoro
etc etc etc
non mi va più!
Nel senso che ho spesso l'impressione che già il solo aver un blog con questo titolo
e venirmici a sfogare dentro
in un certo senso me la tiri.
Sempre quella storia del pensiero predittivo insomma...
E allora non solo non commenterò il fatto che quella testa di cazzo della Gelmini (multatemi, denunciatemi, dai dai!!) ritiene che gente che digiuna da tre giorni lo faccia perchè strumentalizzata(ma io voglio sapere che cazzo le dice la testa a quella cretina, ma secondo un intero gruppo di persone arriva a DIGIUNARE perchè strumentalizzata? Ma saranno disperati no??!?!?!)
ma nemmeno commenterò più altro
perchè io mi sono veramente tanto ma tanto rotta le palle
al punto che l'unica soluzione è ignorare
ignorarli
ignorarvi
e fare, e dire, sempre e soltanto quello che mi dice la testa
Quindi adesso cambio anche titolo al blog
perchè io non voglio più vedere me stessa come una precaria.
Quello è solo l'aggettivo da allegare alla mia forma lavorativa.
E daltronde è gia moltissimo che di lavoro parlo solo marginalmente.
Io poi sono una donna
un pò esaurita
che ama dipingere
leggere
scrivere
e fondamentalmente amare.
Perchè quello che piace a me è vivere a colori, possibilmente tinte forti
e credo di essere, e potermi, e dovermi, definire, più per quello che mi piace, che per ciò che un sistema socio-politico corrotto, mafioso e basato sulla teoria del più furbo mi costringe ad essere.
Allora che sia chiaro a tutti
io da oggi non sono più una precaria
sono una pittrice
oppure una blogger
oppure una trentenne portatrice sana di esaurimento nervoso
ma anche, volendo, una rugbista
oppure semplicemente una cretina che vive in un mondo inesistente...
insomma
qualunque cosa mi sta bene
tranne PRECARIA
Ecco!
Ora cambio il titolo
ci penso un attimo e poi lo cambio.
Ciao
Medea in pieno attacco di gastrite
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