venerdì 20 febbraio 2009

Traversate

Eccoci...

finalmente riesco a scrivere ciò che volevo. Per leggere questo post vi chiedo di prendervi del tempo. Del tempo tutto per voi per fare un viaggio insieme a me. Chiudetevi in una stanza e preparatevi con cuffie o casse stereo, e seguite alla lettera ogni mia indicazione. Non vi chiedo di farlo per me, vi chiedo di farlo per voi stessi. Questa vita ci tortura,

in ogni respiro, in ogni battito di ciclia, anche quando ci sembra di essere felici, in fondo c'è sempre, nascosco ma angosciosamente viva, la consapevolezza di quel qualcosa che non va, e probabilmente non andrà mai, continuando a ferirci meschinamente, o alcune volte urlando dritto nei nostri occhi...

ecco, quello che vi dico adesso, citando il film che ha ispirato questo post, è
Hai cinque minuti per crogiolarti nelle deliziose voluttà della sofferenza, goditela, abbracciala....

...ora abbandonala e procedi:

Questo post avrà anche una colonna sonora, ti indicherò esattamente ogni passo. Per prima cosa apri un'altra pagina e incolla questo link:

http://www.youtube.com/watch?v=2CGH4RY1i6U

è la prima canzone....

...è l'inizio del viaggio

Il viaggio inizia nel centro di Roma, sul lungotevere flaminio, in una mattina di febbraio. Tu sei una persona che nella vita ha sempre pensato "fatica, impegnati, e avrai ciò che vuoi". Per questo hai studiato e ti sei laureato, hai fatto la gavetta e tutto ciò che serviva, eppure non ha funzionato. Vuoi un pò di sfortuna, vuoi picchi di presunzione, vuoi la crisi, fatto sta che quella mattina di febbraio, alle 8.30, tu sei sul lungotevere con una divisa da postino, e non stai pensando al perchè e percome ti trovi proprio in quel momento in cui la tua mente non aveva mai nemmeno immaginato di trovarsi. Ci sei e basta, e al perchè non ci vuoi proprio pensare.

Le dita ti fanno male perchè sono congelate, mentre pensi a quanto è bella Roma, e allo stesso tempo cerchi su un citofono il nome per la prossima raccomandata. Ad un certo punto davanti a te vedi un capannello di gente. Che strano, sono fermi proprio in mezzo alla strada...chissà, ti chiedi, che cosa sarà successo...

...Visto che al citofono non risponde nessuno, e tu sei ancora in fase semi comatosa da sonno, decidi di prendere una piccola pausa e ti accendi una sigaretta.



Mentre fumi, seduto sul sellino del "postascooter", loro rimangono li, continuando a parlare, e la curiosità cresce. Ma immaginare storie bizzarre sulla causa di quel capannello è più bello che scoprire la verità...l'immaginazione è sempre più divertente della realtà, e così non chiedi niente, non ti informi, ma resti li...

...inizi a fantasticare: forse... sono vecchi compagni di scuola romagnoli, così felici e meravigliati di incontrarsi proprio in quell'angolo di strada romana, da non accorgersi nemmeno di essere in mezzo alla strada....o forse, dietro all'angolo, dove tu non vedi, è appena successo qualcosa di incredibile...forse alieni, streghe, o un politico che ha rispettato un semaforo rosso...insomma, qualcosa di strabiliante...

Alla fantasia si mischia la realtà, e pensi agli altri due lavori che dovrai fare oggi quando avrai finito di fare la postina, e così decidi di suonare nuovamente a quel citofono, è l'ora di darsi una mossa. Questa volta rispondono. Ti armi di registro e raccomandata ed entri: "quinto piano", così ti dice la voce al citofono. Una volta entrato prendi l'ascensore, ed entri con la tua solita aria fantozziana dentro all'ufficio.

...beh, magari aria fantozziana è troppo, magari nessuno ci si potrà immedesimare, ma è proprio perfetto per derscrivere me nei panni di postina. Ogni volta che arrivo a far firmare qualcuno mi ritrovo in imbarazzanti goffaggini. Mi cadono le ricevute, la penna non scrive, sbatto in ogni angolo possibile, e anche su parti tondeggianti riesco a farmi male...non sono proprio portata per i lavori manuali....fantozziana per me è un complimento...

....tornando a noi, riesci a farti firmare questa benedetta raccomandata, e finalmente il civico 9 è concluso, sotto al prossimo. Ma appena esci dalla porta dell'ufficio vedi, da una vetrata, una cosa di cui prima non ti eri accorto: un angolo di vita nell'ultimo posto in cui te lo saresti aspettato



...ti soffremi sulle piante, sui colli romani che si vedono all'orizzonte, e tutto sembra così bello. Ma mentre ti godi la sensazione di meraviglia, ti accorgi che forse tutta questa meraviglia non esiste, e sei solo tu che la stai cercando a tutti i costi, in ogni angolo, solo per renderti più accettabile un lavoro che proprio non vorresti fare....

Ma il pensiero triste è solo un attimo. Quel film lo hai visto proprio la sera prima e ti ripeti quella frase:

Hai cinque minuti per crogiolarti nelle deliziose voluttà della sofferenza, goditela, abbracciala...

...ora abbandonala... e procedi.

e tu PROCEDI!

Chiami l'ascensore, giù cinque piani, e di nuovo in strada. Il prossimo civico, l'11. Scendendo ti accorgi che la piccola comitiva è ancora li, ma adesso non hai più tempo di fantasticare, e vai avanti. PROCEDI!!

e tu procedi.

Finisci il tuo giro, e torni a casa. Li ti aspettano quest'oggi 40 articoli di giornale da analizzare e due ore di ripetizioni di latino alla tua pupilla.

Mentre stai spiegando, arrampicandoti sugli specchi, perchè il latino dovrebbe essere utile nella vita, lo stridolio delle unghie sugli specchi viene interrotto da una telefonata. Dall'altro capo del telefono una persona che non senti da più di due anni. E' Giulia. Ti chiede se vuoi ricominciare a fare il tuo lavoro, la sociologa. Si tratta di un lavoro di soli 6 giorni, ma è pagato più di quanto allora ti davano per un mese. Non ci devi pensare. Sei LA PRECARIA. Nel tuo conto ci sono rimasti circa 10 euro e, fino al prossimo stipendio, vivi con il cash delle ripetizioni. Il si è immediato.

Devi andare a fare il briefing in ufficio. Finisci le ripetizioni e, battendo anche flash gordon, sei in ufficio in un baleno.

E' inutile che vi racconti il briefing, saltiamo qualche altra ora, per arrivare al momento in cui torni a casa, sulla ValeMobile, Tangenziale Est, Roma, Italia, Mondo. Sono le 18.02. Sei sveglio dalle 6 di questa mattina. Hai iniziato a lavorare alle 7.30, e ti mancano ancora i 40 articoli, ma sei felice, e ti perdi nell'ennesima meraviglia di Roma....



GLi alberi sono esattamente quelli che scorgevi questa mattina dalla terrazza segreta. Il colle è lo stesso, solo che adesso lo vedi esattamente dal punto opposto. Se stamattina guardavi quel colle alle spalle, ora lo guardi in faccia. E non è solo il colle, è la vita che ha appena cambiato prospettiva. Raccomandate o non raccomandate, si ricomincia a fare quello per cui ti sei tanto impegnato, darai il meglio, e sarai felice di farlo. Così come la foto di quel colle la mia vita mi ha mostrato i due lati opposti, positivo e negativo...alba e tramonto di una città che non permette mai a nessuno di annoiarsi, tramonto e alba di una vita che cambia continuamente punto d'osservazione...

E così si cambia anche pagina, e colonna sonora. La prossima canzone è la trovate a questo link:

http://www.youtube.com/watch?v=0YCgEmneoro

Mi ci è voluta una vita per trovarne una versione decente, il gruppo suonava secoli orsono ed escono poco addirittura su google. Se volete saperne di piùtrovate qualcosa, in inglese, qui: http://en.wikipedia.org/wiki/The_Hombres

E ora fate partire la nostra traccia, (o ripartire da capo se siete stati frettolosi), mettete il video a incona e procediamo con il nostro viaggio...

Il viaggio comincia a termini, martedì mattina, ore 6.30. Hai preso un taxi. In genere parli con i tassisti, ma alle sei del mattino non saresti in grado di parlare nemmeno con Gesù in persona sceso apposta per te. Hai dormito tutto il tragitto e ana volta arrivato alla stazione Termini, ti incanti davanti a questa scritta:


TRASFORMIAMO IL SOSPETTO IN CURIOSITA'....Questa secondo me è una frase che merita almeno mezz'ora di riflessione, o almeno, la meriterebbe in condizioni normali....ma quella mattina, con la testa piegata di lato impegnata in un continuo crollo di narcolessia, l'unica cosa che riesco a concepire è di fare una foto, così che possa meditare più avanti. Naturalmente non ho ancora avuto il tempo di farlo...e per questo lo delego a te che stai leggendo. Leggi bene quella frase e pensa, pensa. Ti resta ancora un bel pò di canzone per farlo...pensa ai pregiudizi, e a come potremmo traformarli. I pregiudizi, mi hanno insegnato, sono un meccanismo normale della nostra mente, che per elaborare l'incredibile molteplicità di imput esterni ha bisogno di stabilire delle regole. In pratica sono una possibile soluzione alla debolezza dell'uomo di fronte a quello stridio di cui parlavo all'inzio del post. Naturali, ma elaborandoli magari,

...magari trasformandoli in curiosità, potremmo trasformarli da debolezza a forza. Che ne dici? Ancora circa un minuto di canzone, pensaci, e poi preparati per procedere.



Adesso sono veramente molto stanca, le ultime due settimane sono state veramente difficili da affrontare, ma ce l'ho fatta, a quanto pare. Continueremo il viaggio in un post nuovo. Spero che intanto ti siano piaciute le prime due tappe.

Ti antcipo il tema della prossima tappa:

http://www.youtube.com/watch?v=ii5PuPbnbrs&feature=PlayList&p=65B0C7C6FC994E40&playnext=1&index=13

Se vuo ascoltala, guardando le prossime foto, fantasticando su come questa storia potrebbe essere. Fallo tu il viaggio, i attesa che ricominci il racconto, e nel frattempo ricorda:

Hai cinque minuti per crogiolarti nelle deliziose voluttà della sofferenza, goditela, abbracciala...

...ora abbandonala... e procedi.









Ed eccoci qui....la seconda tappa la scrivo a due settimane di distanza...

la tua colonna sonora per questo nuovo viaggio la trovi qui:

http://www.youtube.com/watch?v=Qx9br5ISRpo

facciamo passare qualche secondo per gli applausi, e poi via, naso tappato e tuffo di testa.

Come sai siamo in viaggio da prima dell'alba, ma ogni volta che vedo un posto nuovo tutte le sensazioni negative, come la stanchezza, semplicemente scompaiono. La voglia di conoscere è più forte.

Fa veramente freddo.

Sono partita da Roma col cappottino leggero, e il luogo di approdo è foligno.

Per Foligno niente di speciale da dire...tranne che fa freddo, il cappottino non basta, e le scarpe sono troppo leggere. Ma non importa, sono felice. Felice di aver ricominciato a fare il lavoro che mi piace, quello per cui ho studiato tanto, quello per cui ho gettato tanto sudore.....




Foligno è così...carina, ma senza particolari emozioni. Eppure, quella felicità la devo immortalare. E queste foto non significano molto per quello che riprendono....non è il palazzo che volevo immortalare, ma il mio stato d'animo in quel momento. Mi dispiace solo che non riuscirò mai a trasferirvelo....come si fa a trasformare in poche parole l'emozione di aver ritrovato dopo anni di lotte e piccole e grandi umiliazioni il proprio posto del mondo? E come si fa a descrivere la strana felicità di averlo, pur sapendo che può risparire da un giorno all'altro?

Io ho provato a fermarlo con queste foto, scattate dal cellulare, ma non essendo io fotografa dubito di esser riuscita a dire quel che volevo....

....beh, questa comunque è Milano vista dalla mia stanza di albergo una mattina di febbraio del 2009. Ero gia stata in quella stessa stanza una mattina del 2007, poco prima di licenziarmi pensado di poter trovare di meglio. E' curioso come la vita si prenda gioco di noi in contunuazione. Questa stessa vista la avevo avuta con il cuore in gola, troppo stanca per apprezzare qualunque cosa, troppo presa dal bisogno di vivere altro...vivere meglio... e ora mi ritrovo li, tutto uguale, ma tutto così diverso...





Le foto che seguono sono un vezzo, una curiosità, un semplice viaggio. QUesti due palazzi si trovano l'uno di fronte all'altro....

e su questa foto devo rimandare nuovamente la scrittura....non sento dentro di me lo stato d'animo necessario a commentarle come meritano...mi sta succedendo qualcosa di veramente strano in questi giornil, che guida le mie emozioni fuori dai binari delle deliziose voluttà della sofferenza in cui normalmente vivo. Che dirvi..mi sento stregata...come tutto il resto, purtroppo, anche questo passerà...

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