Hotel Cruiser, Lungomare Trieste, Pesaro
stanotte dormo qui, a 200 metri dal mare.
Ho la finestra aperta, il suono delle onde mi culla, coperto sporadicamente da risa e urla di ragazzi. Questa è la riviera Romagnola, in pratica il ponte milvio d'Italia.
Ma oggi è giovedì per fortuna, quindi meno gente, e più mare.
Cosa ci faccio a Pesaro? Naturalmente lavoro.
Beh, certo non ora, ma domani mattina.
Iniziamo dall'inizio: stamattina ho preso il treno roma bologna delle 6,50. Alle 9.55 ero operativa a Bologna, alle 16.50 staccavo dal lavoro; alle 17.20 ero sul treno Bologna-Pesaro. Alle 19.20 ero di nuovo operativa in Hotel a Pesaro.
Beh, operativa si fa per dire, visto che ieri notte ho preso sonno alle 4 e mi sono svegliata per partire alle 6. Dai, diciamo presente, più che operativa.
Come sempre il mio problema è il tempo. Ieri mattina alle 9 mi chiamano dall'ufficio: lavoro urgentissimo ti pregoo aiutami vale!! Certo lo faccio dai, come faccio a dirti di no? che poi magari mi licenzi?
In realtà dovevo andare a fare un paio di visite mediche, perchè ho labbra, lingua e gola gonfi e doloranti da non si sa cosa, e da qualche tempo a questa parte ogni tanto mi sparisce la vista. Si proprio così, sparisce, una parte di campo visivo sparisce, e quando torna parte un'emicrania che mi impedisce anche solo di ricordarmi il mio nome...per ore.
Insomma non è proprio divertente, la prima volta che mi è successo ho iniziato ad urlare e piangere, convintta di essere diventata cieca.
Tornando a ieri, dovevo andare a fare il controllo del fondo dell'occhio, o come cacchio si chiama, ma sai, emergenza, e così vai davanti al pc, fino alle 7 di sera. Alle sette inizio a pensare al resto della mia vita. In balcone le gatte avevano fatto un casino, quindi: pulisci il balcone. Il giorno prima mi avevano portato una cassa di ottimi pomodori dalla campania con cui ho fatto la passata, ma non avevo ancora avuto il tempo di imbottigliarla. Così imbottiglia. Poi la cena, pulisci la cena, la camera. Poi le tovaglie...qualche giorno fa mi sono sentita in imbarazzo. Amici a cena, come sempre, quasi tutti i giorni, ma le tovaglie erano tutte sporche. Me l'hanno fatto notare.
Ogni volta che succede una cosa del genere io vorrei spiegare, che non ce la faccio, che lotto contro i mulini a vento, che ho poco tempo e sto sempre a pulire, ma se ho tutti i giorni minimo 3 persone ospiti, e una decina fissa venerdì-sabato-domeni non stop, io non ce la faccio prorpoi a fare tutto...ma non lo dico quasi mai, invece mi vergogno, e mi riprometto di fare meglio....
Ridendo e scherzando, o meglio pulendo e sgommando, si fanno le 10. A quel punto finalmente inizio a pensare alla valigia. Per Bologna mi servirà una camicia stirata...stira, piega prendi tutto, sistema in valigia. Sono gia le 23.30, ma la valigia è chiusa.
Ora vorrei pensare un pò a travian, il mio giochino di guerra. Avevo indetto una riunionie, ma non ce la farò mai.
Lo so che è scemo, con tutte le cose che avevo da fare, mettermi a perdere tempo così, ma continuo a rifiutarmi di rinunciare al mio tempo libero. Non dico tanto, ma almeno mezzora al giorno di puro cazzeggio secondo me me lo merito.
A mezzanotte chiudo travian, e vado di doccia, capelli, pulizia bagno, lavare piatti, insomma, tra una cosa e l'altra erano le 4.
Non vi sto a raccontare la giornata di lavoro con due ore di sonno sulle spalle: la versione gonfia della Dellera (grazie all'allergia mi hanno chiesto se ho fatto il silicone alle labbra) che finge di essere Ally Mc Beal.
Insomma una tragedia, fino a che....fino a quando
arrivo al mare, al momento in cui i sacrifici, le labbra gonfue, la stanchezza, tutto sparisce.
Per essere precisi, tutto è sparito alle 20, quando mi sono seduta in un ristorantino sul mare. FIlettti di orata in crosta di patate e salsa di spinaci. Frittura mista e vino bianco fresco. Il tutto incorniciato dal tramonto sul mare.
Ecco, io per quel momento li, quello in cui sorseggiavo fissando le nuvole rosse inebriata dalla salsedine, penso che valga tutto il resto.
Avete presente un secondo di pura felicità? Anzi meglio, di puro stato di grazia. Nessuna ansia, dolore alla bocca dimenticato, stanchezza svanita. Solo io e il mare. Le onde sono per me quello che per i buddisti è il mantra namio ranghe chio. L'ascensione dalle brutture della vita...
Ora sono sul letto, portatile in mano, mare nell'aria e nelle orecchie. In lontananza si sente ancora qualche risata dal bar di fronte.
E voi siete con me. Lo dovevo raccontare....questo momento di assoluta, completa e leggerissima felicità.
In fondo, forse, questo stato di continua necessità, questa precarietà-economico-psicologico-sociale, sta in un certo senso rimettendo gioie e dolori nella loro dimensione reale...
Non so se mi spiego, ma insomma, se io potessi andare al mare ogni volta che voglio, cenare sulla spiaggia ogni sera che ne sento la voglia, forse non mi sembrerebbe più così speciale. Probabilmente inizierei a soffrire dell'assenza di cose superficiali, inutili o inventate, solo per noia, o per soddisfare il mio stato di "viziato"
Invece, ora,
SONO
FELICE
...che ne so
magra consolazione dite voi?
O ripristino dei valori?
Magari sono solo la volpe che non riesce a saltare fino all'uva...però...sento dire spesso che questa crisi ci salverà dall'imbestialimento che stavamo subendo, che rimetterà le priorità e necessità nel loro ordine naturale
sento dire che quando ci saremo dimenticati di tutti i privilegi, sfizi e inutili agi in cui siamo cresciuti, smetteremo di lamentarci perchè la salsedine ci sciupa i capelli, ed inizieremo a ad apprezzarla per quella che è:
vita
.....
...che sia vero?