martedì 31 marzo 2009

Lavoro 2.0


Salve a tutti lavoratori
oggi pensavo a questa evoluzione che viene chiamata web2.0 (si legge: due punto zero, lo preciso solo per quelli che io chiamo affettuosamete i "tecnolesi", che rappresentano la maggior parte delle persone che stimo e a cui voglio bene)
Il web2.0 è, citando wikipedia è una locuzione utilizzata per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Gmail, Wordpress, Tripadvisor ecc.).

La locuzione pone l'accento sulle differenze rispetto al cosiddetto Web 1.0, diffuso fino agli anni '90, e composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l'utente eccetto la normale navigazione tra le pagine, l'uso delle email e l'uso dei motori di ricerca.


In pratica è la vera rivoluzione del web. Lo stesso wikipedia, che secondo me è il principio che salverà il mondo in quanto primo strumento di cultura globale e gratuito, è il frutto del web 2.0.
Questa rivoluzione informatica, passata agli occhi di molti quasi invisibile, ha letteralmente cambiato le nostre vite: dai servizi bancari online agli amici che avete ritrovato su facebook, passando per un altro miliardo di cose.
Oggi in rete si compra, ci si informa, ci si innamora, si fa la guerra, si paga la luce, e c'è addirittura chi riesce a farci sesso....
amore 2.0
amicizia 2.0
guerra 2.0
marketing 2.0
e il...LAVORO...2.0?
Insomma, se la chiave del 2.0 è la comunicazione circolare, in cui non è più solo il monitor a parlare, ma il monitor parla delle parole di chi lo guarda, come mai questa comunicazione circolare sembra aver penetrato tutto tranne il mondo del lavoro?
Si certo dei passi avanti si sono fatti, ma io trovo in rete solo siti in cui la gente si lamenta (e spesso a ragion veduta) oppure i vari siti di ricerca di lavoro che però, sembra a me, non riescano più di tanto ad essere "2.0"
Ed è così, pensando a questo che ho iniziato a come si potrebbe colmare questa lacuna. Non è che abbia trovato la soluzione del secolo, però un'idea carina forse mi è venuta, e naturalmente la vostra "una ne pensa e mille ne fa" l'ha subito trasformata in fatti: che ne dite di creare un posto in cui chi lascia un lavoro lo segnala agli altri? Magari indicandone anche i lati negativi e le dritte per farlo bene? In questo modo magari il disoccupato saprebbe subito dove mandare il cv, e anche eventualmente dove non mandarlo (sapere cosa non va in un posto di lavoro farebbe partire una specie di "selezione naturale" del lavoratore) e i datori risparmierebbero parte dei costi di selezione, ritrovandosi il giorno stesso in cui ne avranno bisogno, un giusto numero di cv fatti apposta proprio per loro. Che ne dite?
Se vi piace, ho creato la sezione apposta nel mio forum, ci arrivate clikkando sul cappellino qui in alto, quello col fiore.
Ora vi saluto cari, e se non mi leggete più probabilmente sarà perchè il signor manpower è venuto personalmente a togliermi dalla circolazione ;)
E ora andate, è l'ora di creare il lavoro 2.0




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domenica 29 marzo 2009

il quadro che si muove

Carissimi, venerdì notte, facciamo ormai sabato mattina. Mi perdo con il buon amico Campanella per parole, sogni e piccole poesie emozionali. Cristian insiste perchè vi scriva che ha il suo amico Bottiglietta. Non so cosa voglia dire, ma se non lo scrivo non mi molla. Comunque, metti insieme due precari sognatori, che dalla vita si aspettavano mille, e si ritrovano 0 all'ennesima potenza, quello che esce fuori è un momento di pura evasione dalla realtà, pura poesia "al vapore"
insomma per riassumere, vi presento un testo del sor Campanella, secondo me un vero pittore della parola. Non cercate il senso che voleva dare lui, il senso lo dovete inventare voi. Questa è la bellezza che io trovo nelle sue parole: lui dipinge con le lettere, ognuno di noi, esattamente come di fronte a un quadro, vi scova il suo sogno:

Ideato da campanaubriaca



IL QUADRO

CHE SI MUOVE



Non si va da nessuna parte.



Tra uno l’altro e quello ancora ne vedi. Distingui, fai tuo, metti a fuoco, distingui.

È lui, lui solo, vive della bellezza di un tempo e tu… tu, con saggia intuizione l’hai riconosciuto. Come altri, ma adesso tocca a te. Vedi quel che va visto, vedi anzi di più, distingui, eccitato d’un tratto quasi l’hai fatto.



Un quadro tra tutti ti tratta.



Tratto tratto tiri il pensiero, serio vivo e anche convinto. Ovvio niente di male, ma vallo a capire…



Ma mentre serio pensi e ti guardi vivo capisci che ora ci sei…



Il quadro ti guarda…



Ecco



- ciao! –



spaventato ti giri, non c’è nessuno. Il quadro ti guarda.



- ciao! –



saluti anche tu: ciao… ottimo modo per prendere tempo, pensando ad un sogno.



- Sono il quadro. Oggi sei qui ed anche io oggi ti guardo… ho voglia di splendere della tua bellezza. Con presunzione deciderò di capirti e di farti mio.



Sembra quasi tutto finto, tutto non ha senso intorno, tutto svilisce e confusamente continua.



Spavento, soffi, fardelli, muti pensieri…



Mi guardo incorniciato, e incomincio un viaggio…



- che vuoi da me?

- E tu?

- Non lo so

- Vedermi?

- Si, ovvio.

- Eccoci

- Ma…

- Tutto sommato

- Lo so

- Non accetto più occhi dopo i tuoi

- Li chiudo?

- Ormai

- Penso che tutto questo sia quanto meno assurdo

- Non credere, piuttosto è assurdo credere di vedere la bellezza quando si ha voglia... distinguere quel che vale e quello che no… guardarmi e decidermi con ovvia certenziaggine.

- Che divighiciggingirvi

- Nulla… tanto nulla andiamo.. stupido discorso

- Stupido?

- Nulla stupirsi nel firghillizzarsi nel veripulmivio pelmicarsi nel tulbio polbio

- Ma strambilmentarsi finge pille e pille volenti villici munorosi!!

- Si se si vedesse il moro visto morchio nuto indico nuovo!

- In cimia mille file formano romanchie sollecite situi

- Soinovvio calza medivo rinunzio in membra forte e pensata smolchia.

- Ne vico, ricoscomo, spullico svillento.

- Dillo vivrante in tronco muscolviscollischillo.

venerdì 27 marzo 2009

coraggio gente

Allora ci vogliamo segnare tra i miei lettori fissi? tanto vi vedo che venite tutti i giorni. Su su, non mi fate fare brutte figure, segnatevi!!!
O in alternativa scrivete sul forum. Insomma, fate vedere che ci siete, un pò di coraggio che altrimenti mercoledì prossimo faccio una figuraccia;)

p.s. e clikkiamo un pò su queste pubbicità che mi fate entrare in tasca due soldini :D

mercoledì 25 marzo 2009

Medea su la7

Ola Chicos
stasera sono sfinita. Sfinita da questa vita, sfinita dalle persone, sfinita anzi dalle persone che fanno polemica tanto per farla. Sfinita da quelle persone che alzano la voce prima ancora di capire se chi hanno davanti le ascolterà.
Non so voi, ma io più una persona urla e meno la sento. E' come se negli anni avessi sviluppato una pellicola protettiva, che mi permette di ignorare tutto ciò che non mi piace e non mi si addice.
Le urla e le polemiche sono sicuramente una di queste.
E così,

anche se sono sfinita, per aver retto una quantità spropositata di polemiche nell'ultima settimana, stasera sono comunque felice.
Sono felice per ben tre ragioni:
1) finalmente marcio a regime, economicamente parlando. Certo non mi posso permettere nessun lusso, ma oggi è arrivata la bolletta e non mi sono dovuta appartare come al solito per lasciare che mi venisse il semi infarto da "oddio dove li trovo questi soldi";
2) ieri è successa una cosa inaspettata. Sono stata intevistata da una giornalista di EXIT riguardo al lavoro alle poste. Mi hanno ripreso con il blog alle spalle e promesso che ne parleranno, del blog dico, durante il servizio. Quindi se volete vedere chi vi scrive, non dovrete far altro che sintonizzarvi la prossima settimana su la7, durante EXIT (il mercoledì in prima serata).
Non posso negare che avere un blog di cui si parlerà, anche se per pochi secondi, in una tv nazionale in prima serata mi riempie di orgoglio;
3 ) beh la terza non ve la posso dire, diciamo solo che la vita in questo momento mi sta riempiendo di sorprese...ed era l'ora, dopo anni di sfiga cosmica ^.^

Che dire, la vostra blogger è felice, sfinita dalla rabbia repressa del mondo che la circonda, ma cmq felice.

Vi bacio tutti
Medea

domenica 22 marzo 2009

I colloqui


io ho visto cose
che voi umani non potreste immaginarvi:
navi stellari
in fiamme
al largo dei bastioni di Orione....
E ho visto i raggi B
balenare nel buio
presso le porte di Tannhauser...
("Blade Runner")


Mi sembra giunta l'ora di parlare di colloqui....

l'inizio è sempre lo stesso: ti fanno accomodare nelle poltrone d'ingresso, intanto che il responsabile delle "vittime" umane si libera. Tu ovviamente dai un bel sorriso, dici che non c'è nessun problema, e,come hanno detto loro, ti accomodi. Mentre sei accomodatissimo, vedi i dipendenti all'azione. Ti passano davanti, generalmente ignorandoti.

...seduta su quelle poltrone ho veramente visto cose che voi umani non potete immaginare: dipendenti affannati timbrare il cartellino con la corsa fantozziana per poi uscire a fumarsi una siga, manager in preda a crisi isteriche di ogni sorta, giovani segretarie che piangevano ogni volta che usciva una stampa in saletta fotocopia (avete presente il film "il grande capo") e addirittura una donna delle pulizie affetta da nanismo che saltava ripetutamente per arrivare a pulire le mensole.
Passato l'accomodamento, arriva l'intervistatore. Anche lui ti farà "accomodare, ma questa volta nella sua stanza con sedie in pelle umana (ne ho visto uno che se l'è fatta in pelle di netturbini norvegesi).
E via che si parte: mi parli di lei"
All'inizio questa domanda mi spiazzava...insomma, ma cosa vuol dire mi parli di lei????? Sono un essere umano, ce le hai un paio di settimane per stare a sentire cosa ho da dire su di me??? No perchè come ogni altra persona, se ti devo veramente parlare di me, hai voglia te quante cose che ti devo dire.Vuoi che ti parli del fatto che amo le piante più degli esseri umani? parliamone no? oppure ti racconto di quel giorno in cui ero a Livorno e nasceva mio fratello e io anzichè pensare a lui guardavo ammirata il cactus dei miei nonni? Lo vuoi sapere che io mi fisso a guardare il frigorifero? Lo apro e poi lo guardo, così, solo perchè questo mi tranquillizza, e non lo so perchè succede. Ma chiedimi direttamente cosa so fare o delle mie esperienze di lavoro no? Tanto è quello che vuoi sapere, che te ne frega di me????
Beh, questa crisi isterica mi prendeva le prime volte, ma ormai mi sono abituata, come dire, ho fatto il callo, e parto con la perfetta ramanzina che si vogliono sentir dire: un lungo bla bla bla sui mille lavori che ho fatto con particolare enfasi su quelli post laurea. Tutti di grande prestigio, per grandi nomi, omettendo naturalmente che ero pagata due lire, il contratto era "a schiavismo" (quello che la gente chiama "a progetto") e lavoravo una media di 10 ore al giorno, spesso anche nel weekend. Durante il mio primo inpiego "a schiavismo" ero arrivata a valutare molto seriamente l'ipotesi di convertirmi all'ebraismo, solo per poter avanzare il diritto di riposarmi il sabato. Poi però restava il problema di giustificare la domenica e il natale. poichè non sapevo come conciliare il credo ebraico con la nascita di Gesù, alla fine ho rinunciato alla conversione e mi sono licenziata dicendo che andavoa vivere a Miami per essere sicura che non mi richiamassero mai più. Per inciso, a Miami ci sono andata veramente e, dopo varie peripezie, questi signori sono i miei attuali datori di lavoro :S

Ma torniamo ai colloqui. Dopo il mio spettacolino in cui "parlo di me" si parte con le domande:
"Lei si ritiene una persona ordinata o disordinata?"
La risposta giusta, ve lo dico, è "abbastanza ordinata ma non in maniera maniacale". Nel mio caso ad essere onesta dovrei spiegare che sul lavoro ho un ordine maniacale, pazzoide, che parte dall'alternanza delle penne nel portapenne fino fino al modo in cui nomino i file, ma nella vita lascio tutto in giro, e siccome sono anche parecchio sbadata non è raro che ritrovi i calzini ben piegati nel frigo, accanto al latte, il quale risiede nella sua posizione da così tanti mesi che ormai sta in piedi anche senza il cartone.
Seconda domanda:
"Come se la cava col pc?"
Allora qui la risposta giusta è: "molto bene, ho una completa padronanza di tutti gli applicativi di office e imparo molto in fretta ad usare programmi nuovi". Questo da parte mia è addirittura modesto, visto che il pc è una naturale appendice della mia mano, ma non potrei spiegare che il mio passatempo è creare piccoli virus che rubano le password...non credo che mi assumerebbero :D
Terza domanda:
"come se la cava con l'inglese? Sul suo curruculum vedo che lo sa bene, dove lo ha imparato"
Qui torniamo a quello che vi avevo detto nel post sulle competenze nel cv. Insomma, ma io dico, se te lo leggessi veramente quel curriculum, ti accorgeresti che i miei mi hanno spedito in inghilterra tutte le estati dai 13 ai 19 anni. Secondo te dove l'ho imparato l'inglese? L'anno scorso che ero in Salento? No aspetta, forse quell'estate in Sardegna. O a Livorno dai nonni? In Inghilterra l'ho imparato demente, in INGHILTERRAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!
Nella realtà ogni volta rispondo in un modo diverso, perchè questa domanda mi innervosisce sempre. C'è una sola cosa che non tollero negli uomini, ed è l'idiozia.

Dunque, passate queste domande, in genere mi viene spiegata la "mission" dell'azienda. La prima volta che mi parlavano di "mission" entavo in confusione, perchè per me era o 1) mio padre militare che veniva spedito in qualche operazione militare lontanissimissima e io non lo vedevo per mesi; 2) un attacco coordinato su travian (www.travian.it) e quindi iniziavo a truppare.
Che ne sapevo all'inzio che invece mission significa "il programma che ci siamo fatti per sfruttare sino al midollo te e tutti gli altri, clienti compresi"?!?
La più divertente che ho sentito era che per scelta aziendale gli stipendi erano molto bassi, perchè l'azienda voleva che i dipendenti fossero motivati da un reale affetto per l'azienda, e non per il vile denaro, perchè loro intendevano l'azienda come una famiglia.
A parte che a me, ogni volta che sento parlare di famiglia mi viene voglia di rinchiudermi nella mia cameretta oppure di scappare di casa, ma comunque, come faccio a volere bene all'azienda se mi fa morire di fame?
Insomma questi mi offrivano 800 euro per un lavoro che era a 30 km di raccordo anulare da casa mia. In pratica metà dei soldi andavano in benzina, l'altra metà nell'affitto....come mangiavo?
Non so voi, ma io la moltiplicazione dei pani e dei pesci ancora non ho imparato a farla, e nemmeno potrei chiedere a Gesù come ha fatto visto che poco fa pensavo di passare all'ebraismo per avere i sabati liberi, sarà pure offeso ;)
E ora la fine del colloquio:
"le faremo sapere"
Grazie si certo, fatemi pure sapere....io ora vado ad accomodarmi a casa mia e aspetto il tuo nobile verdetto.
Mavaf....

Ciao cipollini :P

martedì 17 marzo 2009

Messaggio personale :):)

Ragazzi vorrei ringraziarvi tutti per i complimenti che mi state facendo :)
Visto che vi piace tanto, che ne dite di segnarvi come lettori (a destra poco sotto questo post)? Almeno chi arriva da google non pensarà che questo sia un blog deserto :D:D:D:D
Grazie cmq

PANE FRATTAU


Ladies and gentleman, stasera abbiamo una ricetta che arriva direttamente dalla terra dei call center :):):)
Mi sono state promesse anche le foto che aggiungerò, quella che vedete è una foto presa da internet...quindi per ora la ricetta arriva così, semplice e genuina, come d'altronde è:

PANE FRATTAU


Una semplice ricetta della cucina sarda, un piatto “povero” fatto con pochi ingredienti che abbiamo sempre in casa ma molto sostanzioso e saporito.


INGREDIENTI:
- passata di pomodoro
- aglio
- basilico
- olio di oliva
- pane carasau
- uova
- pecorino grattugiato (oppure parmigiano, io lo preferisco)

PREPARAZIONE

Preparate il sugo con la passata di pomodoro e l’aglio, a fine cottura aggiungete il basilico ed un filo d’olio a crudo.
In un tegame basso e largo fate bollire dell’acqua salata (come per la pasta), quando bolle immergete per pochi secondi il pane carasau e successivamente (dopo averlo scolato) disponetelo in strati in un piatto.
Sopra ogni strato versate del sugo e del formaggio grattugiato.
Dopo tre/quattro strati preparate un uovo in camicia (magari nella stessa acqua in cui avete ammorbidito il pane dopo aver aggiunto un cucchiaio di aceto, così non sporcate altre pentole) e posizionatelo sopra il pane.
Condite con il sugo ed una abbondante spolverata di formaggio.

Buon appetito.

p.s. la foto l'ho presa da internet

il senso perduto del domani

Stanotte vi devo parlare di una cosa seria...
lo so che è stata detta e ridetta, fritta e rifritta, ma di questa crisi generazionale voglio parlare anche io. Solo che non lo farò da sociologa (si, per chi non lo sapesse, sono una fottutissima sociologa), lo farò da membro d'elite della generazione in crisi.
Membro d'elite forse perche particolarmente colpita.
Chi siamo noi? Questi trent'enni in crisi perenne. Afflitti dal complesso di peter pan e dal sogno di crescere contemporaneamente.
Chi siamo ve lo spiego subito:

mia madre qualche giorno fa mi ha chiesto, molto turbata, se non penso mai al mio fururo. Sono una donna di trent'anni passati, senza figli, o marito, ne lavoro stabile. Mi ha chiesto " ma non pensi mai alla famiglia, averne una tua" La mia risposta è stata tanto immediata quanto cruda "tu non pensi mai a che parquet mettere sul tuo panfilo? no perchè io ho tante possibilità di mettere su famiglia quante tu ne hai di comprarti un panfilo"
Mia mamma, donna fantastica, ha capito, e ha lasciato stare. Ma io, donna molto meno fantastica, ho pensato tanto a quella mi risposta immediata e acida...davvero non avevo meglio da dire? La risposta è no, perchè davvero il paragone è calzante. Come si fa a parlare di famiglia quando non si sa se il prossimo mese avremo uno stipendio?
Come si fa a pensare al domani quando tutte le nostre energie sono impegnate a superare l'oggi?
Non è che ci penso con sofferenza, semplicemente non ci penso, allo stesso modo in cui mia madre non pensa a come decorare il suo panfilo, per la semplice ragione che non è tra le sue possibilità.
Siamo figli di un tempo di mezzo, noi trent'enni. La crisi ci ha preso alla sprovvista. Chi ha 40anni o più ha fatto in tempo a salvarsi, mentre i più giovani sono cresciuti con la consapevolezza di quello che andavano a trovare, e, spero, si siano preparati. Ma noi, cersciuti nell'abbondanza, figli del boom, noi che abbiamo avuto le borse naj oleari, e che in classe non potevi entrare se non avevi almeno la muta della carart. Noi che le nostre paghette erano più alte dei nostri attuali stipendi, siamo arrivati ad essere adulti pieni di sogni e cazzate. Ci hanno cresciuto viziati e vezzosi. Non per colpa dei nostri genitori. Chi poteva immaginare quello che sarebbe successo?
Crisi dei valori, scimmiottati da una tv senza anima ne vocazione. Crisi del lavoro, in una nazione che non lo ha poi mai veramente considerato un valore, ma solo un mezzo. Crisi delle relazioni, controllate da uomini troppo instabili per fare i padri di famiglia che scimmiottano la propria virilità su una chat erotica, e donne troppo detronizzate per poter veramente pensare di essere donne. Crisi del lavoro, crisi dell'economia, e naturale conseguente crisi interiore.
Stasera lo dicevo ad un'amico...non so più dove andare...un anno fa la mia vita sembrava segnata. Un uomo e un lavoro stabili. Con cui sognare. Entrambi sembravano parlare di futuro. Oggi invece quel futuro non c'è. La mia forma mentis è cambiata a tal punto che mi scordo per lunghi periodi che possa anche solo esistere, questo futuro.
Gli psicologi dicono che uno dei sintomi della depressione è non vedere più un il futuro....ma sarei veramente curiosa di quale sia la loro interpretazione quando il futuro non lo si vede per la semplice ragione che è obiettivamente terribile.

Grazie a Dio, per me, c'è mia madre, che mi ricorda ogni giorno che invece io questo futuro lo dovrei volere, e che devo combattere per averlo.

Io sono figlia di un militare. Sono stata cresciuta come un soldato, ed è quello che mi sento. Chi mi conosce lo sa, guerriera fino al midollo. Solo...solo che il guerriero ha bisogno di una causa per cui battersi, e io non riesco più a trovarne una. Quindi, amici che mi chiamate per farmi uscire da questo letargo che dura ormai da tre mesi, lasciate perdere, perchè io sto cercando una ragione. Non uscirò finchè non avrò trovato una ragione per cui combattere....o al limite finchè mia madre non comprerà un panfilo.

In tutto ciò oggi, per lavoro, ho intervistato un imprenditore calabrese, che ogni giorno ha a che fare con la ndrangheta. E voglio chiudere questo post con le sue parole, che non mi hanno sicuramente restituito un futuro, ma mi hanno donato una speranza, che è molto più di quanto avessi prima di parlarci:
"io sono quasi felice di questa crisi, perchè la nostra società era arrivata ad un punto di non ritorno. La famiglia era data per scontata, così come ogni altro valore. Invece quelle cose che la sua generazione ha dato per scontato sono delle conquiste. Purtroppo solo quando tutto è perso ci si rende conto del loro valore. Questa crisi riporterà il mondo occidentale con i piedi per terra, perchè quando anche solo comprarsi il pasto è un problema, tutto il resto ritrova la sia dimensione reale. Questa crisi salverà il genere umano dalla sia autodistruzione, questa crisi è una benedizione divina".

Sarà
io veramente condivido, anche se proprio non vorrei far parte di quella generazione che, a quanto pare, col suo sangue salverà il mondo.

Logorroica e lamentosa...ogni tanto dovete sopportarmi anche così. Fortunatamente è una rarità. Però ora vi chiedo di rispondemi. Stiamo davvero precipitando per poter poi salire?

lunedì 16 marzo 2009

Soldi ai precari

Ragazzi vi segnalo questo post:

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=335820

parla dei sussidi per i precari...
...non lo so, io finora ho provato senza risultati, ma domani mi studio bene il tutto e vedo se si riesce a cavare il ragno dal buco....

Intanto dategli una letta anche voi, che io sono stanca e non riesco a concentrarmi.

Notte cari, questa volta davvero

p.s. Cerco collaboratori. Pagherò il 20% di quello che guadagno. Ovvero: 0:100*20 ....che se non sbaglio fa 0
Scherzi a parte, facendo tanti lavori non ce la faccio a seguire il blog come vorrei, quindi se ci sono volontari si facciano sotto!!!!

Consigli per scrivere il curriculum vitae


oOOOOOOhh, ecco,
è giunto il momento di parlare di curricula. E questa è la prima dritta che vi do: fate molta attenzione che curriculum è una parola latina, e i selezionatori, sopratutto per incarichi di un certo livello, fanno attenzione anche a come usate questa parola, perchè lo prendono come un segno di cultura generale.

Quindi, la parola latina è curriculum vitae al singolare, e curricula al plurale. Al plurale vitae non lo dite per niente, che declinarlo sembrerebbe troppo affrettato, e sbagliarlo è ancora peggio.
Una maniera per semplificare il tutto è dirlo all'americana: c.v., pronunciato "si vi"
che rimane sempre uguale, perchè la regola di grammatica dice che le parole inglesi in italiano al plurale non si declinano, e se non capiscono la figuraccia ce la fanno loro.

Detto questo, passiamo alle cose serie: oggi vi parlerò delle competenze. Per la mia modesta esperienza dei circa 500 colloqui fatti, vi posso dire che chi vi intervista, almeno se italiano, si aspetta sempre che voi abbiate esagerato, quindi vi considera sempre un punto sotto di quello che avete scritto. In pratica, per far capire le vostre reali abilità dovete barare, e dire un pò di più.
Questa cosa l'ho verificata talmente tante volte sul mio livello di inglese che ormai ne sono certa. Io scrivo che il mio livello di inglese è "professional" e tutti si aspettano che io lo parli "average"
Insomma, avete presente Napoli, dove la gente è talmente abituata a passare col rosso che la regola è cambiata, e si passa quando è rosso e ci si ferma col verde? Per le competenze vale un pò la stessa cosa.
Altro elemento importante: mettete le esperienze pratiche, contano più di mille certificati. Se ad esempio avete preso un attestato mentre studiavate a Londra, quello che dovete evidenziare è che siete stati a Londra, e per quanto tempo ci siete stati (possibilmente aggiungendo un paio di settimane se il periodo è breve).

Ultimo consiglio ve lo do sulle competenze informatiche: non specificate di conoscere word, office ecc ecc, scrivete direttamente "applicativi di Office Automation" fa molto più "professional"

Direi che per stasera può bastare, perchè sono stanca, ma prossimamente ho in mente un bell'articolone lungo su come comporre un cv dalla A alla Z.
Notteeeeeee

domenica 15 marzo 2009

Diventare ricchi con un blog? Yes they can!

Buona Sera Carissimi

oggi la vostra precaria ha iniziato la giornata alle 5.15: colazione in bagno alla fantozzi (della serie "con una mano mi spazzolo i capelli con l'altra inzuppo il cornetto nel cappuccino), taxi, treno, Napoli.

Alle 10 ero li, puntuale come un orologio svizzero, pronta ad affrontare la mia giornata lavorativa.


Prima di salire sul treno, come sempre, ho comprato un paio di giornali, oltre al solito freepress. Tra un pisolino ed un articolo, una notizia mi ha colpito: "Senza Internet Obama non avrebbe vinto". La notizia è ampiamente commentata, e nel leggerla ricordo anche di averne sentito parlare alla radio mentre ero in taxi (ma in uno stato semi comatoso, quindi inizialmente non avevo registrato la notizia). Ad affermarlo è una certa Arianna Huffington, indicata dal Time come uno dei personaggi più influenti degli USA.

Ora, io sarò ignorante, ma questa Huffington non l'avevo mai sentita nominare. Così, naturalmente, me la sono andata a cercare, grazie al mio nuovo e fantastico micropc. Questo non tanto perchè mi interessasse la persona, quanto perchè mi stupiva l'ovvietà della notizia. Insomma, ormai tutto passa anche per internet, quindi è normale che il mezzo sia decisivo sia per una vittoria che per una sconfitta elettorale, o no?

Quindo come dicevo sono andata a farmi una ricerchina, scoprendo che a quanto pare questa tizia è la più famosa blogger di internet. Se volete andare a scuriosare questo è il suo famosissimo blog: http://www.huffingtonpost.com/

Ovviamente è in inglese.

La domanda immagino sia ovvia: perchè ce lo stai dicendo? Perchè questa Huffington è un ulteriore esempio di precaria che ce l'ha fatta, e con un blog oltretutto. Io un pò di quello che scrive me lo sono letto. In questi giorni è in Italia, e nel suo diario sta raccontando cosa ne pensa di noi. Sinceramente non mi sembra nemmeno che sia così brava a scrivere, quindi, scrivete gente scrivete, che magari uno di noi ce la fa :)



Notte notte

p.s. questo post è scombinatissimo perchè mentre lo scrivevo sono stata interrotta mille volte, se ce la faccio domani lo sistemo.

Nuovi lavori


Questa l'ho trovata navigando...non posso non pubblicarla:

sabato 14 marzo 2009

Inventiamo una zuppa

Oggi vi presento un altro precario: lui si chiama Massimo, è un cuoco con una vita di esperienza in ristorante che ora fa il promotore finanziario. Massy però è davvero un cuoco eccezionale, e infatti non è solo per simpatia che lo invitiamo spesso a cena. Lui lo sa, vieni a cena significa: vieni a prepararci la cena?

Oltre al promotore, da buon precario,
Massy fa anche un secondo lavoro, cioè il cuoco a domicilio, non solo con noi, ma proprio come lavoro, quindi se abitate a Roma e una sera avete bisogno di organizzare una fantastica cena, potete contattarlo. Gli dite cosa volete, e lui va a fare la spesa, cucina, e alla fine vi lascia pure la cucina pulita. Che volete di più?

Se vi interessa, questo è il nostro grande chef

e questo è il suo contatto: massimo72.roma@hotmail.it

Stasera lo abbiamo chiamato noi, e il buon caro massy ha aperto il frigo e ci ha preparato questa minestra. Io vi dico tutto quello che ha usato, ma lui dice che, tranne le patate, una qualunque forma di pomodoro (freschi, pelati, passata, ecc ecc) e cipolla, tutto il resto si può eliminare e viene buonissima lo stesso.

Cominciamo:

Ingredienti (che potete variare a piacere)

1 carota

1 cipolla

1 sedano

2/3 patate

1 o più salsicce (non c'è la foto, noi ne abbiamo messa una perchè ce ne era una sola)

1 lattina di fagioli cannellini

1 lattina di pelati

2 spicchi d'aglio

peperoncino

1 dado knorr

sale qb

Preparazione:

fate rosolare cipolla sedano, carota e l'aglio col peperoncino. Quando la cipolla sarà dorata aggiungete le patate e la salsiccia. Quando anche queste avranno rosolato aggiungete i pelati interi e i fagioli, così:

Lasciate andare ancora un pò e poi aggiungete acqua fino a circa metà pentola. Portate a bollore e dopo una decina di minuti aggingete pasta da minestra (quella che vi pare, se non avete pasta da minestra spezzetate gli spaghetti o qualunque altro tipo di pasta avete). Massy ha messo 300 grammi di ditaloni.

Ora non occorre che aggiunga che dovete rispettare i tempi di cottura della pasta. Quando sarà pronta condite nei piatti con un filo d'olio a crudo e parmigiano o pecorino a piacere (è buona anche senza), ed ecco il risultato:

E buon appetito!!!!!


Lettera di presentazione

Egregio Dottor Internet,

Le scrivo perchè desidero proporre la mia auto-candidatura a scrittice di un blog sul lavoro nel mondo contemporaneo.

Sono Medea: trentenne - laureata - brillante - englishspeaker - predisposta ai rapporti interpersonali - 5 anni di esperienza-so lavorare per obbiettivi - masterizzata(hi hi) - eccellenti competenze informatiche - ubbidisco al padrone-faccio anche bau se mi dai uno stipendio decoroso - insomma - una PRECARIA

Forse, egregio Dott. Internet, Si starà chiedendo: perchè una precaria dovrebbe aprire un blog sul lavoro? Insomma, non ti vergogni? Si lo so, suona un pò come se un'anoressica aprisse un sito di ricette culinarie...

...e infatti questo non sarà prorio un blog sul lavoro, bensì più su come sopravvivere al lavoro ai tempi del precariato, con racconti, suggerimenti, e segnalazioni.

Egregissimo, ora le spiego meglio:

3- Segnalazioni: Questa è la sezione a cui tengo di più. Da buona precaria faccio almeno un colloquio a settimana, e purtroppo spesso si tratta di truffe. Vorrei segnalare le truffe e i soprusi, e mi piacerebbe che altri iniziassero a segnalarmi altre esperienze del genere. Secondo me è giunta l'ora difare i nomi di chi in questa situazione di ...... ci sguazza!!!

4- Le ricette del precario: economiche, oppure veloci, o economiche e veloci.

2a- Suggerimenti bis: vorrei inserire anche una sezione sui curricula: come farli, su cosa è ammesso mentire, cosa invece deve essere tassativamente vero....Mi creda, Illustrissimo, di curriculasono una vera esperta; infatti ne mando almeno uno al giorno da 5 anni.

2- Suggerimenti: il mio intento Dottore è quello di segnalare le aziende che mi chiamano e mi hanno chiamato per lavorare (quindi dove si assume), ma anche evidenziare quando escono concorsi interessanti, o suggerire a chi bussare l'ultima settimana del mese, quando soldi non ce ne sono più e il giovane rampante lavoratore precario inizia a fare i conti in tasca al lavavetrum semaforici con una certa invidia.

1- Racconti: visto che per sbarcare il lunario faccio tre lavori, uno più assurdo dell'altro, di materiale ne ho a vagonate.

Dal momento che sono una logorroica della scrittura (mi scusi sua immensità, non riesco a trovare il termine corretto, quindi spero si accontenti), sono certa che di cose da scrivere ne troverò molte altre.

In attesa di un suo gentile riscontro, le invio a seguire il blog di cui in oggetto.

Cordiali Saluti

Medea OnLine

giovedì 5 marzo 2009

Addio Alle poste

Mi sono licenziata

proprio così, mi sono licenziata. vi ricordate i famosi 1300-1400 che avrei dovuto ricevere per un lavoro che finva alle 13.30? beh, il lavoro in realtà non è mai finito prima delle tre del pomeriggio, e lunedì ho ricevuto la mia prima busta paga: 1000 euri tondi tondi. Evidentemente la tipa che mi ha reclutato non conosce la differenza tra lordo e netto.


Comunque, tornando a noi, lunedì ricevo la mia prima busta paga dalle poste, e lunedì pomeriggio mi chiama la società di comunicazione per chiedermi se ero libera il giorno dopo. Beh, martedì mattina è andata così:

la sveglia alle 5.45 ha suonato da sola. Io ho aperto gli occhiucci alle 8, ora decisamente più umana. Ho fatto colazione e ho controllato travian (il giochino di guerra online). Fumando la siga post caffè ho mandato un paio di attacchi ai poveri malcapitati miei vicini in travian, e poi ho indossato il tallieur nessario per il lavoro che dovevo fare a partire dall'ora di pranzo. Alle 9.30 mi sono presentata alle poste con tacchi, tallieur, trucco e messa in piega. E' stato bello sentirmi finalmente nei miei panni, e vedere la gente che nemmeno mi riconosceva. Una specie di rivincita, della serie: "gente, questa sono io"

Sono andata dritta alla scrivania del mio capo, persona peraltro di grande spessore umano, e gli ho comunicato che alle 13.30 dovevo essere a pranzo con l'amministratore delegato di una banca italiana e mondiale.
, facendo ovviamente nomi e cognomi. La sua faccia è stata il premio per il mese di umiltà passato. Dopo di che ho comunicato le mie dimissioni e lo ho invitato a prendere un caffè al bar, per dargli delle spiegazioni. Come dicevo la persona in questione è bella, umana e comprensiva, e alla fine della mia chiacchierata, invece di farmi notare che lo lasciavo nella merda, mi ha chiesto qualche consiglio per la figlia che studia comunicazione.

Devo dire anche che, per correttezza, ho portato le ultime racocmandate, così, in talleur e tacchi, con la gente che fino a quel momento mi aveva guardato dall'alto in basso che rimaneva un pò esterrefatta, non sapendo bene cosa dire. Qualcuno ha addirittura tentato di scusarsi. Incredibile quanto l'abito faccia il monaco!!!!

Alle 13.30 ero a pranzo con quell'amministratore delegato, estasiata dalla presenza di quell'uomo.

Alle 17 ero a casa. Alle 18 è arrivata la mia pupilla a fare lezione di latino. Quando mi ha visto vestita da quella che sono, e non da postina distrutta come nell'ultimo mese, ha tirato un sospiro di sollievo, era felice. E lo ero anche io. E lo era anche mia madre, che mi ha confessato di essersi alzata col magone ogno mattina di questo ultimo mese. E lo era anche mio padre, che proprio non tollerava l'idea di avermi fatto studiare per portare le raccomandate.

Insomma, quell'avventura è finita, e non la rinnego, per quanto celebri con gioia la sua fine. Continuo a consigliare di farla, qeull'esperienza, a chiunque abbia bisogno di soldi e lavoro. Solo non date retta a quella che vi chiama, che poverina non lo fa per cattiveria, solo ha smesso gli studi in terza elementare, prima che spiegassero la differenza tra netto, lordo e tara.

Notte a tutti, anche al cottolengo che mi ha tenuto compagnia nell'ultimo mese :)